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Come fare

La Ritenuta di Acconto

La ritenuta di acconto è un meccanismo che consente allo Stato di incassare un anticipo (acconto) dell’imposta sul reddito (IRPEF) nel momento stesso in cui viene emessa una ricevuta o una fattura.

Quando consegnerai al tuo cliente una ricevuta per prestazione occasionale egli ti pagherà in contanti o con bonifico l’importo netto della ricevuta.

Il tuo cliente deve trattenere per legge dal pagamento della ricevuta il 20% del tuo compenso

Il cliente con Partita IVA assume infatti il ruolo di “sostituto d’imposta”, ovvero è obbligato a versare per tuo conto, immediatamente allo Stato, una quota pari al 20% di compenso che non corrisponde al momento del pagamento, sostituendosi a te nel farlo. In questo modo, lo Stato incassa immediatamente il 20% di imposta sul tuo reddito, coinvolgendo te (che subisci un mancato incasso) e il tuo cliente (che è costretto ad operare la ritenuta) in un meccanismo di versamento anticipato dell’imposta sui redditi.

Quando per te sarà il momento di pagare le tasse, le ritenute subite durante l’anno risulteranno come imposte già versate

Affinché questo meccanismo funzioni devi calcolare e inserire la ritenuta d’acconto in ogni ricevuta.

La base imponibile è il compenso professionale.

NOTA IMPORTANTE

Solo i clienti con partita IVA sono sostituti d’imposta. Se, quindi, hai venduto beni o servizi a un privato senza partita IVA, non dovrai inserire la ritenuta d’acconto nella fattura.

Non concorrono alla formazione della base imponibile:

  • i contributi obbligatori;
  • l’eventuale contributo per la cassa professionale;
  • le spese anticipate, purché non siano inerenti alla produzione del reddito di lavoro autonomo e che siano ben documentate.