Come assisteranno i clienti i professionisti e in generale gli studi professionali con l’evoluzione del web 3.0 e del metaverso?
NFT
Token Non Fungibili
Il primo passo riguarda l’utilizzo dei token non fungibili (NFT), unità di dati archiviate su una blockchain per certificare la proprietà di una risorsa digitale.
Sono entità crittografiche basate sulla tecnologia della blockchain, che contengono un diritto su un bene digitale.
Il possessore di un NFT acquista, nella pratica, il certificato di autenticità digitale “incorporato” nel token stesso.
L’attività di consulenza del commercialista nel metarverso comincia da qui, dal denaro virtuale e si sviluppa sulle aree tipiche, anche della contabilità.
Per fare questo sarà opportuno muoversi in una realtà virtuale di metaverso crittografico, fondato su una blockchain decentralizzata, quindi non controllato dalla società che lo ha creato. L’aspetto più importante è che, operando su blockchain, il metaverso usa le stesse infrastrutture di cui fanno parte i token crittografici, cioè criptovalute ed NFT.
In estrema sintesi, chi entra a far parte del metaverso entra anche a far parte dell’ampia rete economica crittografica.
È in questa rete protetta che devono muoversi commercialisti e aziende clienti.
DAO
Organizzazioni Decentralizzate Autonome
Le innumerevoli organizzazioni decentralizzate autonome (DAO) presentano alcuni problemi: le criptovalute sono potenzialmente illimitate e non regolamentate, ma nella realtà è necessario un regime regolatorio globale affinché possano nascere strutture legali essenziali alle operazioni delle organizzazioni stesse. Attualmente le DAO sono più di 5000, per oltre 570.000 partecipanti effettivi su milioni di investitori, e si prevede un ulteriore incremento in futuro. Troviamo DAO nel mondo dei social, come SongCamp, Radicle e la più famosa, inserita nel contesto del metaverso di Decentraland, o per investimenti, come MetaCartel, Uniswap e Komorebi.
In realtà servirebbero una maggiore decentralizzazione e un’offerta più variegata di piattaforme su cui far crescere il settore, ma per farlo sarebbero necessarie maggiori competenze degli utenti comuni, al di fuori di investitori e sviluppatori. A cominciare dai consulenti e, in particolare, dai commercialisti. Migliorare la concezione del mondo crypto e contribuire alla crescita della fanbase sarà compito degli esperti e delle istituzioni, soprattutto con la creazione di fondamenta legali necessarie allo sviluppo delle DAO, nelle quali consulenti e investitori potranno supportare il progresso nel settore.
Regolamentazione
In questa fase di avvio e sviluppo dei rapporti economici nel metaverso, oltre agli aspetti squisitamente tecnologici, occorre affrontare un problema fondamentale. La regolamentazione delle transazioni e la giurisdizione applicabile. Ambito nel quale è richiesta l’assistenza dei professionisti dell’area giuridico economica e segnatamente dei commercialisti. Si tratta, come evidente, di poter contare su presidi giuridici certi al fine di indirizzare le scelte delle aziende che investiranno nel mondo virtuale del metaverso.
Facciamo un esempio: l’acquisto di un NFT trasferisce un oggetto digitale unico certificato tramite tecnologia blockchain e rappresenta una delle possibili riproduzioni digitali del bene fisico originale, come un’opera d’arte. Occorre chiedersi se si tratta di riproduzione autorizzata. La legge italiana sul diritto d’autore, infatti, riconosce all’autore dell’opera d’arte il diritto esclusivo di riprodurre la sua creazione, ovvero di moltiplicarla in copie a scopo di lucro, in qualunque modo o forma, quindi anche tramite NFT. Tale facoltà rimane in capo all’autore anche quando verrà venduta. Ma se per assurdo così non fosse, e si applicasse in questo caso il diritto italiano, il proprietario dell’opera potrebbe incorrere nelle responsabilità derivanti da una riproduzione non autorizzata. Il tema dell’originalità dell’opera potrebbe, quindi, non essere rilevante solo per il titolare dei diritti di sfruttamento dell’opera originale tokenizzata abusivamente, ma anche per l’acquirente dell’NFT creato abusivamente.